Nelle ultime quarantott’ore molte materie prime sono riuscite a recuperare una parte dei ribassi dei giorni scorsi. Il vero e proprio crollo subìto non solo dall’oro, ma anche dai metalli non ferrosi e dal petrolio, ha risvegliato gli acquisti sul mercato fisico. In Cina si segnala una forte ripresa delle importazioni di rame, dopo che il prezzo è sceso sotto 7mila dollari per tonnellata: circostanza che non ha tuttavia impedito al metallo rosso di finire anch’esso in «bear market». Il crollo dell’oro ha invece scatenato una corsa all’acquisto nelle gioiellerie indiane e presso i rivenditori di lingotti e monete di tutto il mondo: a Hong Kong le barre trattano a 2 $ sopra la quotazione di Londra, ai massimi da 15 mesi, mentre negli Usa le vendite di American Eagle in due giorni hanno superato i volumi dell’intero mese di marzo.
di Sissi Bellomo – Il Sole 24 Ore – leggi su http://24o.it/11Rn3r