Azioni o Bond? Investire dopo la Fed

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Immaginate un tossicodipendente che dal suo pusher abituale si senta dire che non c’è più droga sul mercato. Tale è stata la reazione dei mercati finanziari alla notizia che la Fed comincerà a chiudere il rubinetto del quantitative easing (forse) già verso la fine dell’anno. In realtà Ben Bernanke non ha detto che non somministrerà altra droga, ma ha fatto capire che ridurrà le dosi, se l’economia proseguirà all’accettabile ritmo attuale. Ma un mercato, che dopo quattro anni si è assuefatto alla droga della Fed, ha reagito con la peggiore isteria: sono scese le Borse e soprattutto sono cadute le obbligazioni e i titoli di Stato con una violenza direttamente proporzionale alla rischiosità delle diverse attività e al grado di speculazione che fino a poche settimane fa le aveva spinte troppo in alto. Il prezzo del petrolio è calato di ben 4 dollari e sono cadute le materie prime e l’indice (Crb) che le misura s’è ritrovato ai livelli del settembre 2010. Si sono ulteriormente indebolite (sul dollaro) tutte le valute dei Paesi emergenti, le cui borse hanno sofferto più delle altre. Infine, strano a dirsi, è precipitato pure il prezzo dell’oro e, a 1.284 $, si ritrova anch’esso com’era nel settembre 2010, quando il primo quantitative easing della Fed stava portando su all’unisono le più disparate attività finanziarie in tutto il mondo.

 

 

 

di Walter Riolfi – Il Sole 24 Ore – leggi su http://24o.it/RrGA4

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