5 anni di rialzo a Wall Street: + 177%

nasdaq

Buon compleanno. Il «toro» di Wall Street festeggia in questi giorni un lustro: 5 lunghi anni di rialzi da quel 9 marzo 2009 in cui l’indice S&P aveva raggiunto la sinistra (almeno per la Cabala) quota 666 per un rally che si avvia a ricalcare quelli degli anni 90 per durata e intensità. Oggi l’indice principale di New York (e del globo) staziona ai massimi storici e può vantare un rialzo del 177% rispetto a quei momenti difficili in cui il sistema finanziario globale sembrava sull’orlo del precipizio. Il mondo si divide su questo risultato: per alcuni è la prova del successo delle banche centrali nel combattere quella che molti ormai si avviavano a definire la “crisi del secolo”, superiore addirittura a quella del 1929; per altri è soltanto l’ennesima bolla che viene creata da chi in realtà dovrebbe prevenire gli eccessi, ed è pronta a scoppiare di nuovo, con effetti ancora una volta devastanti.

Cosa abbia propiziato questi cinque anni quasi ininterrotti di rialzi è in realtà evidente: per evitare il collasso le principali banche centrali si sono messe a «stampare moneta». Hanno cioè immesso una quantità senza precedenti di liquidità nel sistema che gli investitori hanno dirottato sui mercati (azionari in questo caso) alla ricerca di rendimenti, più che destinarle all’economia reale. La sola Federal Reserve, con i suoi tre round di «quantitative easing» ha pompato finora oltre 3.500 miliardi di dollari nel sistema, gran parte dei quali sono andati a finire nelle Apple di turno: basta provare a sovrapporre il grafico dell’S&P 500 e quello del bilancio Fed per avere un’idea del fenomeno.

 

 

 

– Il Sole 24 Ore – di Maximilian Cellino – leggi

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