Perchè le grandi banche del Nord Europa sono state promosse?

bancaHanno capitale che a malapena copre il 3-4% dell’intero bilancio. E muovono, ciascuna di loro, centinaia di miliardi su titoli, derivati, futures e qualsiasi diavoleria dell’ingegneria finanziaria. Sono le grandi banche d’affari del Nord Europa, tutte promosse a pieni voti dai recenti esami dell’Eba e della Bce.

Eppure i loro attivi pesati per il rischio (Rwa) e su cui si calcola il fabbisogno di capitale sono tra i più bassi d’Europa. Ma come? Un colosso come Deutsche Bank investe in attività finanziarie oltre 1.000 miliardi, poco meno del Pil italiano, e il suo grado di rischio è ritenuto più sostenibile di una piccola banca commerciale del Sud Europa che fa prevalentemente credito? Un paradosso, visto così. Tutto dipende dal fatto che le attività valutate non sono l’intero bilancio ma solo gli Rwa. Ebbene le grandi banche d’affari hanno attivi a rischio che valgono solo il 20-30% dei loro immensi bilanci. Al contrario le banche commerciali dedite al credito (tipiche del Sud Europa) hanno Rwa che superano il 50-60% dei loro più piccoli bilanci. E così è aritmetico, ma anche bizzarro, che occorra più capitale alle banche esposte al credito che non al trading finanziario. Da un lato è evidente che il credito sia l’attività più a rischio per una banca, ma possibile che i rischi di mercato sui titoli, i derivati, le cartolarizzazioni siano così bassi? Invece è così: nella composizione degli Rwa il credito pesa per l’80%, mentre i rischi di mercato sono al 6% e quelli operativi all’11%.

 

 

 

 

 

 

 

di Fabio Pavesi – leggi su Il Sole 24 Ore

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