Analisi borsa 2° trimestre

analisi borsa

Negli Stati Uniti le spese dei consumatori rimangono al momento dinamiche, nonostante l’inasprimento fiscale entrato in vigore l’1 gennaio 2013. Questa resistenza dei consumi si spiega per il miglioramento del mercato del lavoro.

L’inizio della messa in atto dei tagli automatici alle spese in bilancio (1 marzo 2013) e la resistenza delle incertezze in materia non hanno ancora provocato un peggioramento della situazione economica. Il settore privato americano continua a inviare messaggi positivi. Ciò dovrebbe permettere di ammortizzare l’impatto del consolidamento di bilancio: la crescita americana resterebbe quindi leggermente al di sopra di 2% nel 2013. A medio termine, il necessario risanamento delle finanze pubbliche limiterà la crescita. Con queste condizioni, la previsione della crescita stimata dal consenso, prossima a 3% per il 2014, ci sembra troppo elevata.

Venerdì i mercati hanno reagito negativamente agli sconfortanti dati occupazionali americani.

La delusione può considerarsi in parte giustificata visto che i nuovi posti di lavoro creati dal settore privato sono stati solo la metà delle attese. Tuttavia, il risultato va contestualizzato: i posti di lavoro creati nei precedenti due mesi avevano infatti superato le stime e in quest’occasione sono stati rivisti al rialzo. Inoltre, il tasso di disoccupazione in america continua a scendere. La contrazione è attribuibile in piccola parte al minor tasso di partecipazione, dovuto al fatto che molti lavoratori hanno rinunciato a cercare impiego, ma il miglioramento dal 7,7% al 7,6% proviene per lo più dal calo del numero di disoccupati.

A questi ritmi, la disoccupazione dovrebbe scendere al 6,5%: obiettivo indicato dalla Fed come segno che il mercato del lavoro ha acquisito sufficiente vigore per concludere il suo programma di allentamento monetario, attorno all’estate o all’autunno dell’anno prossimo. Il costante stimolo fornito dalla banca centrale crea un contesto favorevole alla crescita economica del paese ma, come nel caso del Giappone, neppure per gli Stati Uniti rappresenta un toccasana. L’economia americana sta recuperando terreno con le proprie forze ed è per questo che ci aspettiamo che il suo mercato azionario continuerà a generare rendimenti positivi, anche se forse non straordinari come quelli del primo trimestre.

Le prospettive economiche per l’eurozona prevedono una fase  di recessione, con un tasso di crescita compreso tra il -0,75% e il -1,25% nel  prossimo anno e si presenta come la regione più vulnerabile e versa in condizioni nettamente peggiori rispetto alle stime di consenso. Anche se ci attendiamo un rallentamento della contrazione nel corso dell’anno, la durata della recessione sarà verosimilmente più lunga rispetto alle previsioni degli analisti. L’impegno della BCE a fungere da prestatore di ultima istanza per gli Stati dell’eurozona ha scongiurato il ritorno ai livelli di crisi e volatilità osservati negli ultimi anni. Tuttavia, l’estrema debolezza  dell’economia dell’area euro, i rischi politici e i mancati  progressi dei governi nel rafforzamento delle istituzioni  europee indicano che il percorso continuerà a rivelarsi molto accidentato.

Gestioni Patrimoniali MGC

Da inizio anno le nostre Gestioni Patrimoniali hanno conferito una resa positiva del 3,2%. A seguito del continuo rialzo costante del mercato ed in particolare dell’indice di riferimento S&P500, questo primo trimestre è stato abbastanza facile da gestire. Andremo ad investire in questo secondo trimestre stando attenti alle trimestrali che le aziende USA pubblicheranno a breve.

A presto
Gianmatteo Marconi

CEO & Founder MGC

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