Trump e Wall Street continuano nella loro luna di miele

“Wishful thinking or not, nothing succeeds like success in markets”.. un detto a stelle e strisce che sembra inquadrare in pieno la situazione attuale negli Stati Uniti. Di “saggezza popolare” in saggezza popolare, dalle parti di Wall Street si usa dire che quando si vuol capire qualcosa, basta seguire il denaro. Ed in questo momento è un po’ difficile far collimare la sensazione di caos che arriva dagli osservatori politici con i rally dei mercati. Wall Street corre da un record ad un altro, premiando Trump con il più alto incremento in questo lasso temporale dal giorno dell’elezione, dai tempi di Lindon Johnson (qualche decade fa). 

Le vendite al dettaglio sono balzate a dicembre e gennaio, la fiducia dei consumatori è in prossimità dei massimi da 12 anni, il sentiment positivo che si respira per l’agenda economica in divenire del presidente eletto tocca tutti, dai piccoli business, agli asset manager dei grandi fondi pensione agli amministratori delegati delle corporations.  

Alcuni osservatori considerano questi segnali positivi per l’economia più come il risultato di anni di politiche monetarie espansive e denaro facile da parte della FED che con l’elezione di Trump.

Rimane il fatto che anche grandi gestori come George Schultze, fondatore e Chief Investment Officer di Schultze Asset Management a New York, intervistato da Bloomberg dice: “Che ti piaccia oppure no, il presidente ha una lunga e bella esperienza nel fare ciò che si è prefisso di fare; la sua storia di imprenditore di successo è lì a testimoniarlo ed ora lui ha un piano che sembra essere molto aggressivo, e questo piace all’economia”.

L’S&P 500 sfoggia un +50% rispetto ai massimi toccati prima della crisi finanziaria del 2008 e un altrettanto lusinghiero +54% rispetto al record stabilito prima dello scoppio della bolla tecnologica di fine anni ’90.

Qualunque sia la vostra convinzione politica, l’inquilino della Casa Bianca, pare sia riuscito a mettere il turbo agli ottimisti ed a convertire almeno in parte gli investitori più negativi, con un’inversione di tendenza nei riscatti delle posizioni degli invesitori, ora più propensi a riportare denaro nelle casse dei fondi azionari e negli ETF. Ciò che, anche agli occhi dei più scettici oppositori di Trump, appare evidente e validato dai numeri è che nonostante il rancore per eventuali legami dell’amministrazione con i russi e le politiche di immigrazione dello stesso Trump, alla fine della giornata, gli investitori non si stanno curando di tutto questo, almeno quando si tratta di loro decisioni di investimento. E’ quanto ha detto anche Frank Hennessey, managing partner di Premier Gruppo di pianificazione a Phoenixville, Pennsylvania: “La gente dice che sono incerti e preoccupati”, chiosando poi: “Ma le loro azioni di investimento mi dicono il contrario.”

Voce fuori dal coro? Secondo Bloomberg no, e lo confermano le parole di Dan Heckman, uno strategist di reddito fisso strategist di Bank Wealth Management, fondo da 139 miliardi di $ che sempre a Bloomberg dichiara: “Non c’è dubbio che l’ambiente politico vive in acqua agitate in questo momento. Noi cerchiamo di essere in sintonia con queste preoccupazioni, ma allo stesso tempo vogliamo rifocalizzare i clienti al loro portafoglio, a quali sono i loro obiettivi ed al cogliere le occasioni che il mercato in questo momento offre con questo rally.”

In conclusione, riproponiamo quanto scritto in apertura in versione tricolore: che ci crediate o meno, niente ha successo come il successo nei mercati. #MGConsulting

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