L’EBA (#EuropeanbankingAuthority), l’autorità che vigila sul settore bancario europeo, è incaricata di effettuare degli esami con cui i bilanci di 53 banche europee, che rappresentano più del 70% del sistema finanziario europeo, vengono passati ai raggi X per valutarne la solidità patrimoniale. Chi viene valutato? Gruppi creditizi europei di 15 paesi dell’Unione che abbiano un attivo superiore ai 30 miliardi di euro. Per l’Italia sono stati passati al vaglio i bilanci di: #Unicredit, #IntesaSanPaolo, #BancoPopolare, #Mps e #UbiBanca. Come vengono effettuati i test? I funzionari di #EBA ipotizzano 2 scenari diversi in termini di crescita, inflazione, aumento dei tassi d’interesse e calo degli indici azionari, così da determinare se l’istituto di credito è abbastanza patrimonializzato da reggere l’urto di alcuni shock sui mercati, resistendo a dovere ai principali rischi di: credito, mercato e controparte, operativo e sistemico. Il parametro di riferimento è il Common Equity Tier, o CET 1, che misura il rapporto tra il capitale a disposizione della banca e le sue attività impiegate sul mercato (per esempio in prestiti concessi ad imprese e famiglie, o in titoli di stato o obbligazioni). Tutte le attività vengono ponderate per il rischio, vale a dire valutate in base al loro rating. Secondo i criteri stabiliti dall’EBA, tanto più questo rapporto è alto tanto più una banca è “teoricamente” sicura. Nel 2014 la BCE impose come soglie minime di patrimonializzazione, l’8% nello scenario favorevole ed il 5,5% nello scenario sfavorevole. Nei test effettuati in questo mese, l’EBA non ha imposto nessuna soglia minima di riferimento, il che non significa certo che eventuali risultati negativi non si traducano in azioni di moral suasion per un rientro nei parametri nei confronti delle banche “deficitarie”. Secondo il governatore #BCE Mario Draghi, complessivamente il sistema creditizio europeo è ben capitalizzato e non ci dovrebbero essere sorprese in senso negativo. In effetti il vero nodo per gli istituti di credito rimane la redditività che con i tassi a zero si ritrova con ben pochi margini di manovra. Infine non dimentichiamo che questi stress test sono solo un pezzo di un puzzle molto più grande, che si andrà completando con lo #Srep (Supervisory Review and Evaluation Process) di fine 2016, con la richiesta ai gruppi finanziari più importanti, di dotarsi di una quota di capitale aggiuntivo, in funzione del rispetto o meno di diversi parametri che si formeranno durante lo Srep. Ma questa è tutta un’altra storia di cui vi aggiorneremo prossimamente. Stay Tuned on MGConsulting & Solution
